Categorie
Diritti umani e civili il Ronzìo Politica Società

L’illogica logica di chi non ha logica

Le dinamiche geopolitiche mondiali sono improntate ad un veloce guadagno, prive delle valutazioni necessarie per una pace duratura e una distribuzione equa del diritto alla vita.

di A.C. Alveare

* Un bambino nel vento impetuoso di uno sbarco. Con il giubbetto di salvataggio e con in mano un razzo segnaletico. Fluorescente nella notte. Opera straordinaria al 99% attribuibile a Banksy durante i giorni dell’apertura della Biennale a Venezia. Ma nessuno se n’è accorto.

NON AL DENARO, NON AL POTERE MA ALL’UMANITA’

Stiamo vivendo un periodo dove le labili certezze per alcuni, o “non verità” ben raccontate per altri, si stanno sciogliendo a causa del “riscaldamento globale” dell’evidenza che è sotto gli occhi di tutti. L’idea di un peso e di una misura come metro di valutazione di tutti i pesi è un pallido ricordo per chi ha creduto alla favola, mentre per chi, come noi, crede che spesso la storia è scritta dai vincitori a loro uso e consumo si tratta soltanto  dell’ennesimo “come volevasi dimostrare”. E’ una amara consolazione che non allevia la disillusione per la mancata società migliore, dove si sta bene se anche gli altri stanno bene, e  dove non è necessario conoscere la vittima per stimolare la nostra  empatia.

Non abbiamo creduto neanche alla strategia della democrazia esportata e del sovvertire gli ordini costituiti quali strumenti atti a rendere libero il mondo, felice e democraticamente rappresentativo. Tra l’altro, anche ragionando per assurdo e mettendo sul piatto tale tesi si commette un errore di equivalenza logica: ricchezza e scambi commerciali non implicano felicità, libertà di espressione e democrazia! Anzi si creano relazioni d’ordine, con le quali, se necessario, si potranno anche prendere drastiche decisioni da calare poi sulla testa di ignare persone. All’occupazione militare, retaggio di logiche novecentesche, si preferisce l’occupazione commerciale.

Alcuni ordini costituiti sono dittature (nel senso stretto del termine e nessuno le nega), ma le dittature non possono essere classificate da un’agenzia di rating geopolitico per cui in alcuni casi bisogna intervenire e in altri si stipulano contratti commerciali e alleanze militari. Non ne parliamo poi di quando la lotta al terrorismo cessa e si inducono condizioni affinché i terroristi facciano il lavoro sporco per instaurare nuovi equilibri geopolitici favorevoli. Un ciclo diabolico dove il nemico è combattuto con la creazione di un alleato, nemico del tuo nemico, che, esaurita la sua esistenza strumentale, diverrà nell’arco di un decennio il nuovo nemico.

“Rise up together!” di Laika

Peggio ancora quando le guerre sono realizzate per procura; in questi casi la vittima lo è per tre volte: la prima è vittima del carnefice, la seconda è del proprio governo traditore, ed infine è di coloro che avvallano le scelte del mandante politico.

Questi ultimi, secondo Dante, sarebbero da collocare nel girone degli ignavi; anime che non sanno prendere una decisione, o al contrario, che cambiano idea continuamente. Comparse di una tragedia che mostrano di avere a cuore le sorti dei popoli soltanto in contrapposizione al carnefice di turno dal quale sono soggiogati.

Quando altri popoli hanno bussato alle porte dell’Europa la risposta è stata la realizzazione di muri e campi del tutto privi dell’accoglienza se non nella loro dicitura. Volendo trarre una morale pare che si debba essere anche «fortunati» e essere scelti come bersaglio da un carnefice non amico dell’Occidente.

(…) Ma adesso che viene la sera ed il buio 
Mi toglie il dolore dagli occhi 
E scivola il sole al di là delle dune 
A violentare altre notti

Io nel vedere quest’uomo che muore
Madre, io provo dolore
Nella pietà che non cede al rancore 
Madre, ho imparato l’amore

Il testamento di Tito – Fabrizio De Andrè

In questo scenario manca all’appello il collante del tutto, il responsabile del montaggio di immagini e suoni, il pusher della dose quotidiana di doping dell’informazione. Spesso siamo indotti a credere nella divisione del mondo tra chi utilizza la propaganda e chi invece non ne sarebbe affetto.

La propaganda è una malattia che attecchisce spesso da entrambe le parti, oggi come ieri, e siamo bombardati da notizie spesso non realmente vere; i fatti accaduti non combaciano mai al 100% con il racconto del mainstream. E’ evidente che siamo bombardati da propaganda anche noi, appartenenti alla “parte giusta del mondo” (!?!), e questo non lo si vuole accettare; abbiamo bisogno di credere di essere nel giusto. Parafrasando Fabrizio De André:

Quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie

Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie

Abbiamo comprato anche noi il biglietto per questo spettacolo che costa molto per il suo allestimento e noi, ad ogni sua riproposizione, siamo sempre più esigenti. “The show must go on” spesso ci viene detto … forse a noi basterebbe solo che parlassero chiaro e dicessero realmente le cose come stanno.

Ma immediatamente ci assale un dubbio:

«Ma siamo davvero pronti ad ascoltare la verità

, , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *