La solarigrafia è una tecnica fotografica a lunga esposizione che utilizza camere stenopeiche (pinhole camera) per catturare le tracce lasciate dal Sole nel suo percorso quotidiano. Negli anni 90, un gruppo di artisti e scienziati ha sperimentato questa tecnica utilizzando contenitori di metallo trasformati in fotocamere pinhole. Da allora ha guadagnato visibilità, soprattutto grazie ad Internet e alle comunità di artisti-fotografi che hanno condiviso le loro immagini.
di Umberto Pagano
* “Seminatore col Sole che tramonta”, Vincent Van Gogh.
Studente in Ingegneria Meccanica per la progettazione e produzione (magistrale), è appassionato di informatica ed elettronica.
FOTOGRAFARE IL MOTO DEL SOLE CON UNA LATTINA
La solarigrafia si basa su alcuni principi fondamentali della fotografia analogica, combinati con concetti astronomici. La tecnica prevede l’uso di una camera stenopeica – una semplice scatola con un piccolo foro attraverso cui la luce entra impressionando una superficie fotosensibile – evitando l’uso dello sviluppo chimico. Il risultato è una “fotografia negativa” che mostra le traiettorie solari come curve luminose sovrapposte l’una sull’altra.
La durata dell’esposizione può variare da pochi giorni a diversi mesi, e questa variazione influenza profondamente l’estetica dell’immagine finale. Un’esposizione più lunga mostra le diverse traiettorie solari durante il mutare delle stagioni, creando una serie di archi che rappresentano l’elevazione del Sole in cielo, da un solstizio all’altro.
Come già detto lo strumento principale della solarigrafia è la fotocamera stenopeica che può essere costruita in maniera artigianale utilizzando contenitori di vario genere, come lattine di alluminio o tubi di cartone. Il foro pinhole agisce da obiettivo, permettendo alla luce di entrare e colpire la carta fotografica all’interno.
Al posto della pellicola o del sensore digitale, si utilizza carta fotografica fotosensibile che reagisce lentamente alla luce solare. Durante l’esposizione, la carta si sbianca nelle aree esposte alla luce.
Il posizionamento della fotocamera è cruciale. Bisogna posizionare la fotocamera pinhole verso sud perché consente di ottenere una visione completa e chiara del movimento del Sole nel cielo. Questo orientamento garantisce che la fotocamera catturi le traiettorie solari in maniera ottimale durante l’arco della giornata.
Maggiore è il periodo di esposizione, più completa sarà la registrazione del ciclo solare. Questo rende la solarigrafia unica, poiché permette di osservare fenomeni che altrimenti sarebbero invisibili a occhio nudo o con esposizioni fotografiche brevi.
Dopo l’esposizione, la carta fotografica viene scansionata. Questa scansione permette di ottenere un’immagine digitale ad alta risoluzione, che può essere successivamente elaborata per regolare il contrasto e i colori.
4 risposte su “Solarigrafia”
Complimenti
Grandi ragazzi.
(Che pazienza (per i risultati!))
Bravissimi.Sto a 10 Km da Aquara perché non realizzare il dispositivo da me? Cordiali saluti Giuseppe Pagnotto 3396698920
Complimenti, articolo molto interessante. Grazie per il lavoro che svolgete e per l’impegno che ci mettete, continuate così!